"All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Tutti furono meravigliati."
Ho ascoltato migliaia di parole sul SI di Maria.
Ma oggi ho ascoltato il NO di Elisabetta, e mi è sembrato altrettanto significativo.
Perchè nessuno ci ha mai speso una parola?
24 giugno 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
Chi è? La madre del Battista?
Tempo fa scrissi un post su quanti problemi aveva portato la scelta mia (e di mio marito) di mettere il nome "Marco" a mio figlio. La scelta non "rispettava" la famiglia di mio marito insomma e che non fosse una cosa dimenticata me l'hanno poi dimostrato i commenti al post. Mi chiedo se mia suocera, dicesi credente, abbia mai letto questo brano di Vangelo. Io non lo ricordavo, peccato. Grazie della segnalazione.
più si dicono credenti... più sono ser-penti.
Grazie per questa riflessione, Laura. E per aver messo in evidenza un particolare su cui si passa sopra senza porre attenzione.
Un No rivoluzionario.
COme è anche rivoluzionario il Si di Maria.
La prova che la fede è libertà.
Grazie ancora
mi piace questa riflessione.
mi piace anche perché è fatta a partire dalla tradizione biblica che ha formato la nostra cultura e che spesso è stata usata per opprimerci, mentre gli esempi di emancipazione nella bibbia esistono, e andrebbero ricordati. grazie
Molto interessante, davvero. Un "no" significativo, ma infine costruttivo tanto quanto altri "sì". Citi giustamente quello femminile di Maria, ma a me viene anche in mente la storia di Abramo e Isacco. Perché non viene enfatizzato? Azzardo: forse perché la fiducia nella capacità delle persone di fare buon uso della libertà a volte scarseggia? Ciao e grazie.
Una pagina che sottolinea l'importanza di una figura femminile come quella di Elisabetta ed il suo rapporto con il marito. Una figura di un certo spessore. Per l'età? Per l'esperienza?
@Igraine: fra il dirsi credenti e esserlo ce ne passa... Del resto, anche su questo il Vangelo parla chiaro: "Non chi dice Signore Signore..ma chi compie la volontà del Padre mio"
@Renata: ho letto il tuo post e i tanti commenti, davvero c'è molta strada da fare!
@Silvia cg: hai centrato il punto;) Fede, libertà e verità per me sono inscindibili.
@Piattins: la bibbia fa parte della nostra cultura, ma è stata sempre molto "mediata". A me piace confrontarmi con il testo cosi' com'è, e sempre ha qualcosa di nuovo da dirmi.
@Do minore: da quando sono madre colgo tutta la drammaticità e la fatica del si' di Maria (che per me si riassume nella Pietà di Michelangelo), il si' di Abramo invece ancora fatico ad accettarlo, non posso dire di averlo compreso; forse serve l'esperienza della paternità! Condivido la tua ipotesi "azzardata": fiducia-persone-bene-libertà: hai inanellato una catena di parole su cui sarebbe interessante riflettere.
@cautelosa: età, esperienza, coraggio, e una grande intimità di coppia: vorrei invecchiare cosi'.
bellissima. brava.
Posta un commento