20 aprile 2012

Tu e il cielo d'Irlanda

Amo i nostri mezzogiorni di venerdì, quando tu e io siamo soli e posso avere occhi solo per te; oggi ho visto che i tuoi brufoli stanno aumentando (ma dobbiamo farci qualcosa?) e mi sono domandata, come faccio spesso, come saranno i prossimi 10 anni, a cui mi sento così impreparata. Poi penso all'attacco di panico che ho avuto quando ho saputo della tua esistenza e mi dico che, se siamo arrivati fin qui, possiamo andare anche oltre. Amo ascoltarti mentre mi racconti quello che ti passa per la testa e di quello che è successo a scuola. Amo quando mi fai quelle domande dirette, come oggi “a te piacerebbe…?” e io mi sento così libera da ogni ruolo e solo persona. Amo le canzoni che ascoltiamo insieme e il cielo d’Irlanda che oggi hai voluto ascoltare due volte. Mi è venuta voglia di portartici.

13 marzo 2012

Pianterai ulivi

E' un marzo strano, che mi ha riservato una sorpresa davvero insperata, così come un altro marzo di tanti anni fa il cui ricordo ancora mi commuove e mi fa sorridere.
Sono giorni di febbrile attività, o meglio, di bella, faticosa e dolce laboriosità, parola così desueta , ma che a questo punto della mia vita apprezzo come non ho mai fatto prima.
Non é la prima volta che mi capita: inseguo con fatica un'aspirazione per molto tempo, alla fine capisco che non c'è possibilità e accetto la sconfitta, mi metto l'anima in pace, e poi, quando meno me l'aspetto, mentre sono in tutt'altre faccende affaccendata, ecco che arriva l'occasione, la mia occasione. In queste situazioni il "si" sgorga spontaneo senza troppe riflessioni e senza troppi ripensamenti. E mi lascio prendere dalla felicità e dalla passione. Le mie ansie e le mie stanchezze si nascondono in qualche angolo e mi lasciano vivere e lavorare in pace, e anche MdT, il mio compagno nemico, prova ad affacciarsi e rimane lì, anche tutto il giorno, senza riuscire a prevalere sull'entusiasmo che sprizza.
Non so quanto tutto questo durerà, ma sono fermamente intenzionata a godermelo il più possibile.
Ma non era per questo che ho iniziato a scrivere il post: stamattina sono uscita per la mia camminata, mi sono accorta degli alberi in fiore e dell'aria cosi' diversa e mi sono fermata per vedere un uomo, anziano, che con grande attenzione rivoltava un piccolo lembo di terra nel suo prato. Non capivo a cosa servisse una buca li', in mezzo al prato: ho guardato meglio e lì vicino ho visto un sacchetto. Dentro, una giovanissima piantina di ulivo. Quell'uomo piantava un ulivo. Poco lontano, ne aveva già piantato un altro. Un virgulto, come si dice, che uno si domanda se riuscirà a diventare una pianta. Mi é sembrata la cosa più sensata che si potesse fare in questa giornata, e mi é ritornata alla mente la poesia di Nazim Hikmet:

a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Quell'uomo, ne sono certa, aveva ben più che settant'anni.

E' troppo bella, la riporto qui tutta:

Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Nazim Hikmet

13 febbraio 2012

"Il più bel tempo possibile"

Oggi é il mio compleanno e mi sono presa un po' di tempo per me.
Quasi un giorno di vacanza, che ho cominciato così:
Pane alle noci e pane all'amaretto, lievitati per tutta la notte grazie alla pasta madre con cui vivo ormai in una sorta di simbiosi.
"Mamma ma la pasta madre quando finisce?" mi chiede stamattina la Piccola. "Finisce se non le diamo più da mangiare". "Ma quando tu sarai vecchia e morirai?" " Se vorrai potrai darle da mangiare tu" "E quando io saro' vecchia?" "Se vorranno potranno darle da mangiare i tuoi figli, i tuoi nipoti o i tuoi amici". Ora, anche se da mesi mi curo della nostra pasta madre come di un figlio, non avevo mai pensato come a qualcosa di cosi' duraturo (ma ricordo di aver letto che ci sono paste madri che si tramandano di generazione in generazione). Credo che le domande della Piccola siano sorte da questo spettacolo che abbiamo vissuto ieri, una storia in cui si parla di stagioni, di vita, di morte e di amore nella maniera semplice e diretta dei bambini.
Una storia in cui (fra molte altre cose) c'é una Principessa che sa dire "no"....
Una storia che ti fa dire:

"Con gli alberi... e con tutte le altre cose che vivono, bisognerebbe passare il più bel tempo possibile"

Il piu' bel tempo possibile é quello che auguro a me e a voi, che magari ancora passate ogni tanto di qui...

23 dicembre 2011

Auguri

...Buon Natale, e a presto

27 giugno 2011

Incredibilmente semplice....

Ne ho parlato con voi, perchè lo sapevo che i nodi vanno sciolti. Poi ho prenotato la vacanza per il mare, e noi non andiamo su una spiaggia da 3 anni. Poi, e questo mi è costato, ho buttato fuori il rospo con la sua maestra, una ragazza splendida che tanto bene ha fatto a entrambi i miei bambini...e lei mi guardava quasi stupita quando le chiedevo un parere sui tempi e i modi per non dare un problema alla mia bambina e mi ha detto di andarci proprio tranquilla. Poi abbiamo provato i costumini per il mare (che quello della piscina è già piu' accollato), e, come le stanno bene, ho pensato che no, non era giusto che io raccontassi davanti a qualche bambino estraneo il perchè della sua cicatrice e del suo sterno un po' sporgente. Ho pensato che lei doveva saperlo prima. E poi è stato cosi' semplice, veloce, naturale: lei si guardava i suoi nei sulla pancia e le ho detto: "questo qui, vicino alla tua cicatrice..e cosi', è venuta la domanda e di seguito la risposta, senza nodi in gola, senza voce tremante, senza lacrime negli occhi. E poi un bel bacio sul suo cuore, come sempre. E poi abbiamo messo quella maglietta con disegnato un cuore grande, che "io adesso ho un cuore forte che riesce a pompare il sangue proprio dappertutto, perchè sai mamma, funziona cosi': il cuore pompa il sangue...."

26 maggio 2011

Funziona cosi'

"Perchè lo sai mamma, funziona cosi': il cuore pompa il sangue..." Lo so tesoro, lo so...(e intanto mi sale il groppo alla gola). E sono felice che il tuo ora funzioni bene e mi auguro continui a farlo e adesso che tu sai cosa è il cuore e a cosa serve, avro' le parole per spiegarti quello che ancora tu non sai, della tua storia. Quando tu mi farai capire che sarà il momento giusto. Conto su di te, piccola mia.

3 maggio 2011

Dolore e distanza - 2° puntata

Nella quale il pensiero si aggroviglia sull'annosa questione:
1 - il dolore crea una distanza come forma di difesa da cio' che il tuo organismo reputa potenzialmente dannoso, e cio' è fisiologico.
2 - il dolore, che di sua natura e personale e invisibile, crea una distanza fra te e chi non lo vede: anche questa distanza è fisiologica?

11 aprile 2011

Mi piaccio

La Piccola con la sua maglietta primaverile davanti allo specchio sorride alla sua immagine e con il suo piglio deciso dice :"Mi piaccio".
Piacciti sempre, bambina mia.

2 febbraio 2011

Se non ora, quando?

Da ieri seguo qui la raccolta firme per la mobilitazione nazionale.
Mi é di grande consolazione vedere di secondo in secondo spuntare nuovi nomi e cognomi, persone reali, che non vogliono piu' tacere. Il 13 febbraio compiro' 40 anni. Se fosse davvero la data del risveglio delle donne e della società civile italiana, beh, sarebbe la piu' bella festa che io abbia mai desiderato.

25 novembre 2010

1° puntata: Ebbene si, ho dei superpoteri

Combatto e convivo con MdT da molto tempo, come ho tentato di riassumere qui, ma l'aver accettato la sua presenza come costitutiva di me è una quasi-conquista recente. Dico quasi perchè l' illusione che lui possa essere un ospite di passaggio ancora fa capolino, nonostante tutto. (Che ne so, l'illusione che magari ci sarà qualche periodo fortunato della mia vita che non dovro' condividere con lui..). Accettare (sebbene il verbo infelice potrebbe richiamare l'idea di quello strumento che a volte userei per risolvere il problema in maniera radicale) significa smettere di pensare alle cose "come dovrebbero essere" e prendere atto delle cose cosi' come sono. In questo i miei bambini sono per me dei maestri, la realtà per loro è cio' che conta, non le nostre aspettative. Il Grande l'altra sera diceva al telefono alla nonna: "la mamma ha MdT, sai è stata una giornata impegnativa.." Lui è piu' consapevole di me delle cause e delle conseguenze; io chissà perchè, tento sempre di credermi una persona "normale" e rifiuto l'idea che il mio destino sia quello di trascorre la vita rintanata nella mia caverna mentre gli altri vanno a caccia...